In questa sezione riportiamo alcune storie e alcune lettere…

Lettera di Dolma – Premessa

Dolma viveva a Lhasa e fuggì dal Tibet con un gruppo di tibetani, camminarono a piedi fino in Nepal , la neve era molto alta – mi raccontò- durante il viaggio dovettero stare molto tempo nascosti e aspettare che i cinesi abbassassero la guardia; due tibetani del gruppo furono uccisi dai cinesi e alla guida vennero amputate le gambe una volta arrivati in India.
Attualmente Dolma ha seri problemi renali e un volta al mese deve sottoporsi a dialisi, lei dice che ha patito molto freddo durante le fuga e i suoi problemi renali sono dovuti a questo.
Arrivata in Nepal, Dolma venne mandata nel centro di accoglienza a Dharamsala e poi alla Suja School di Bir, che ospita solo ragazzi/e scappati dal Tibet (spesso che parlano solo cinese).
Uscita poi dalla scuola lavorò in un ristorante come lava piatti, e poi imparò a tessere tappeti nel villaggio di Bir smise il suo lavoro poco dopo perché si ammalò.
Sono arrivata nel villaggio dove lei vive l’anno scorso , proprio quando lei era all’ospedale, avevo con me una donazione ricevuta in Italia e ho chiesto se c’era qualche caso bisognoso da aiutare, mi hanno portato nella sua casa vuota , Dolma e il marito erano entrambi ricoverati all’ospedale, avevano venduto le mucche per pagare le spese mediche , i loro 3 figli erano in giro per le famiglie del villaggio, ho lasciato i soldi ad una persona fidata del villaggio , erano per lei per pagare le spese dell’ospedale.
Dolma ed il marito al rientro dall’ospedale avevano un gran debito da pagare per le cure mediche e lei per sopravvivere avrebbe dovuto fare una dialisi settimanale, non avevano soldi , le mucche erano vendute e loro ed i bambini dovevano mangiare.
La donazione è arrivata a loro come una manna dal cielo, Dolma che aveva deciso di lasciarsi morire e di non fare le dialisi ora aveva una speranza, forse poteva vivere per i tre piccoli che avevano bisogno della loro madre.
Mi scrisse questa lettera affidandomi i suoi tre bambini se se ne fosse andata, ed il peggio non successe, chiedendo aiuto ad amici e famigliari collettai dei soldi che inviai a lei per la dialisi e lei continuò a curarsi e migliorò.

Lettera di Dolma

Cara Ombretta,
Qui e Passang Dolma , vorrei dire a tè veramente grazie dal mio cuore per l’aiuto che hai dato ai miei figli e dei soldi che hai lasciato qui.
Io ti sono molto grata.
Tu forse hai sentito di me della mia malattia, sono una donna molto ammalata con molti disagi, sono molto povera e ho 3 bambini piccoli e sono molto preoccupata per loro. I miei 2 reni sono danneggiati, ho preso un infezione al fegato, ho l’itterizia e una severa anemia..
Io so questo , che morirò presto e non so a chi rivolgermi per tutto il costo dei miei trattamenti. Io non ho nessuno nella mia vita che mi aiuti, eccetto mio marito e anche lui e molto debole. Sono in una situazione molto critica, ma anche se morirò io sarò felice per i miei figli, poichè loro hanno te e tu li guarderai dopo la mia morte.
La mia bambina più piccola non ha il padre, lui se ne andò prima che lei venisse in questo mondo. La scorsa settimana, sono stata all’ospedale e i medici hanno preso un campione dal mio rene, e l’hanno fatto analizzare per poi decidere se ce qualche trattamento per la mia malattia. Tra una settimana io ritornerò all’ospedale e lascerò i mie bambini ai vicini di casa, mio figlio ha soli due anni e questo è un grande problema, questa cosa mi fa soffrire molto. Io non so come ringraziarti. Vorrei mandate i miei bambini a scuola perchè prendano un educazione ma non posso permettermelo.
Ora una cosa è sicura questi miei figli prenderanno un educazione perchè ci sei tu.
Tu significhi la vita per me e per i miei figli.
Oggi qui ti spedisco le foto della mia famiglia, e spero che tu mi spedirai la tua foto, vorrei vedere la tua faccia. Io non posso fare niente per te , ma noi tutti della mia famiglia pregheremo dio perchè tu possa mantenerti felice, e i nostri cuori si augurano di essere sempre con te. Ora chiudo qui con molto amore
Passang Dolma Ora Dolma sta meglio e grazie agli aiuti che abbiamo raccolto e inviato può permettersi di comprare le medicine che servono per curarsi. Attraverso Sidare sono stati adottati a distanza i suoi bambini che ora possono andare a scuola e vivere con la madre serenamente.